CONSULENZA PSICOLOGICA

"Della vita non bisogna temere nulla. 

Bisogna solo capire".

(M. Curie)

Cos'è la consulenza psicologica?

La consulenza psicologica è un processo volto alla individuazione, definizione e soluzione di problemi specifici e circoscritti in ambito psicologico.

Etimologicamente “consulenza” (dal latino consulere, cioè consultare, deliberare) ci rimanda al concetto di consultare, richiedere un consiglio, un consulto, un parere da parte di una persona individuata come esperta in una determinata materia; nel nostro caso un esperto in ambito psicologico, che quindi sarà uno psicologo o uno psicoterapeuta.


Quando richiedere una consulenza psicologica o counseling?

Chi può beneficiare di una consulenza psicologica (o counseling) è dotato di solito di una buona struttura di personalità, ma si trova ad affrontare una difficoltà contingente e ritiene di non disporre, al momento, di tutte le risorse necessarie ad affrontarla e superarla: si sente in una situazione “di scacco”. Il tipo di difficoltà incontrata può essere di vario tipo: può essere una difficoltà legata ad un contesto relazionale (di coppia, famigliare, amicale), ai cambiamenti di situazioni di vita (crescita dei figli, cambiamenti nel contesto lavorativo), o ad altri eventi personali, o comunque connessa in generale ad eventi circoscritti per i quali il soggetto non ritiene necessario iniziare né un lavoro in profondità come può essere ad esempio una psicoterapia, né un lavoro maggiormente vicino alla consapevolezza ma comunque importante come può essere il sostegno psicologico; desidera piuttosto essere aiutato a raggiungere una soluzione mirata, specifica per il problema, senza andare a lavorare su altri piani del Sè: vuole una sorta di “consiglio” da parte dell’esperto.


Il termine "consiglio" è tuttavia un termine che va ricontestualizzato e risignificato in questo ambito: compito dello psicologo è infatti essenzialmente in questo caso quello di favorire l'emergere di aspetti del Sé non pienamente consapevoli, ed è in questa direzione che va inteso anche il termine "consiglio". Lo psicologo mira ad accompagnare il cliente verso scelte e soluzioni che in qualche modo già gli "appartengono", invece di far cadere dall'alto consigli che potrebbero essere estranei al Sé, al proprio universo relazionale, al proprio sistema di valori, alla propria visione del mondo. La consulenza psicologica (come ogni altro intervento psicologico) sarà infatti sempre centrata sul soggetto, partirà sempre da un'attenta analisi della persona e da una analisi della domanda e del problema da questi portato, delle sue risorse e dei suoi limiti, dalle sue dinamiche psichiche e relazionali, per poter infine elaborare insieme a lui una soluzione efficace. Potremmo quindi dire che lo psicologo lavorerà quasi come un "facilitatore" di risorse, favorendo un'analisi più efficace di aspetti (intrapsichici, interpersonali, reali, consapevoli o inconsci, ecc.), e stimolando la consapevolezza, la connessione, l'integrazione di elementi fino ad allora più distanti dalla consapevolezza, andando a recuperare e stimolare risorse ed elementi di forza già presenti nella persona stessa. Quindi, operando alla luce di una cornice di riferimento teorica e clinica solida e strutturata, frutto delle competenze psicologiche e/o psicoterapeutiche del professionista, lo psicologo potrà offrire un intervento di consulenza non tanto fornendo un "consiglio" ex abrupto, che dall'alto delle sue teorie di riferimento ricada sulla persona come qualcosa di poco assimilabile al Sé e poco personale, ma si tratterà di lavorare insieme - paziente e psicologo - affinché si possa giungere a quella soluzione che, proprio partendo dall'unicità di quella specifica persona in quella specifica situazione, porti ad una soluzione unica, quella "cucita su misura" per quel paziente, senza dover ricorrere a soluzioni prefigurate o "standard" che non considerino la persona in tutte le sue sfaccettature.  


Anamnesi e valutazione clinica alla base di una corretta consulenza o counseling psicologico

È quindi importante poter partire sempre, anche nel caso di una breve consulenza, dalla definizione del problema e della situazione, e cioè da una buona raccolta di dati con una anamnesi clinica accurata, che è sempre importante e necessaria. Ciò significa raccogliere la storia del problema portato dalla persona (cioè quando si è presentato, in quali occasioni, come si è eventualmente modificato nel tempo), raccogliere la storia della persona e tutti gli altri elementi significativi sia sul piano della realtà che sul piano psicologico, relazionale, clinico. È poi necessario valutare le risorse disponibili ed eventuali aree di fragilità presenti nella persona in relazione al problema stesso; è insomma fondamentale innanzitutto formulare una valutazione clinica completa e corretta.


Per quanto appena descritto è dunque chiaro come sia importante rivolgersi a professionisti abilitati - psicologi o psicoterapeuti - e non a figure paraprofessionali non abilitati in psicologia o psicoterapia, in quanto è necessario essere competenti e in grado di fare una corretta valutazione psicologica di tutti gli aspetti e le dinamiche psichiche coinvolte, anche se non si vanno a trattare in questo caso elementi di patologia o non si iniziano percorsi di "cura" in senso stretto. Bisogna infatti evidenziare che l'attività di counseling è una degli atti tipici della professione di psicologo, e non può pertanto essere svolta da chi non sia psicologo e non sia abilitato all'esercizio della professione di psicologo.


Solo quindi dopo aver effettuato una corretta e approfondita anamnesi e valutazione clinica si può disporre di tutti i dati necessari per poter fornire una consulenza adeguata (o eventualmente avere gli elementi per poter valutare se sia invece necessario un altro tipo di percorso). Solo a questo punto può iniziare quindi il percorso di consulenza vero e proprio, concluso il quale si potrà eventualmente predisporre una fase di verifica.


È chiaramente intuibile come la consulenza psicologica pur essendo un percorso dai tempi brevi, tempi decisamente ridotti rispetto a quelli normalmente affrontati in percorsi di sostegno psicologico o di psicoterapia, necessiti comunque di un’attenzione e di un’accuratezza nella presa in carico che raramente o mai si esaurisce in un singolo colloquio. Chi richiede una consulenza deve quindi prevedere di avviarsi in un percorso che, pur dai tempi ridotti, richiederà comunque un numero di sedute sufficienti a fare prima una valutazione e poi un intervento di consulenza efficace e professionale. 

Nel primo colloquio si potrà però raccogliere la domanda e la storia del paziente, pianificare insieme il percorso da intraprendere sulla base dei dati emersi, in modo da poter predisporre una consulenza psicologica efficace che consenta così di per poter giungere in tempi brevi ad una soluzione mirata e positiva del problema.