Dott.ssa Erika Debelli 

Psicologa Psicoterapeuta


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Akoé Psicologia e Psicoterapia

 

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INTERVENTI

Psicoterapia

Psicoterapia 

“Non ci si libera di una cosa evitandola, 

ma soltanto attraversandola”.

C. Pavese

 

Cos'è la psicoterapia

La parola psicoterapia deriva etimologicamente dalle parole greche “psyche” (anima) e “theraphéia” (cura); essa rimanda quindi al concetto di “cura dell'anima, della psiche”, nel senso di cura delle funzioni affettive, cognitive e relazionali di una persona, al fine di ridurne la sofferenza o il disagio, o di intervenire sulla struttura di personalità. 

La psicoterapia psicodinamica (che comprende anche la psicoterapia psicoanalitica) consente alla coppia paziente-terapeuta di indagare i vissuti soggettivi, il mondo interno, il mondo relazionale, ecc. per analizzare quanto potrebbe essere alla base del disturbo o delle problematiche portate dal soggetto. Molta attenzione viene rivolta allo psicologo psicoterapeuta agli aspetti inconsci, tuttavia non vengono trascurati nemmeno gli aspetti consci ed il mondo reale, in quanto il mondo interno (quello cioè degli affetti, delle fantasie, dei vissuti, della “realtà soggettiva”) è in costante interazione dinamica con il mondo esterno (quello cioè dei fatti e della realtà “oggettiva”). Assume inoltre una particolare importanza la relazione, pertanto quanto accade in seduta assume un significato in quella particolare coppia terapeuta-paziente, all'interno dello specifico campo bipersonale che in ogni seduta prende forma. 

Il percorso psicoterapeutico si attua con modalità coerenti con l'approccio teorico-clinico del terapeuta, e coerenti con il tipo di intervento richiesto, con la problematica riferita dal paziente, con il tipo di destinatario dell'intervento (es. psicoterapia per adulti, psicoterapia per l'età evolutiva, psicoterapia centrata sulla genitorialità, ecc.), con il livello di strutturazione o di sviluppo del destinatario dell'intervento, e con tutti gli elementi emersi in sede di valutazione clinica iniziale o successiva. Il percorso si snoda attraverso una serie di colloqui, e si svolge sempre all'interno di una relazione paziente-terapeuta che diventa non solo spazio di cura ma anche elemento fondamentale della terapia stessa. 

 

 

Perché iniziare una psicoterapia?

I motivi che portano a contattare una/o psicologa/o psicoterapeuta per chiedere un primo colloquio possono essere di vario tipo. 

A volte sono motivi legati ad una richiesta di “cura” da una psicopatologia in senso stretto (depressione, ansia, attacchi di panico, fobia, ecc.) o da un malessere conseguente ad un trauma, un lutto, o altro evento significativo della vita. 

In altre occasioni la richiesta portata dal paziente è più generica, legata ad un desiderio di “stare un po' meglio”. Può accadere infatti che nel corso della vita si incontri una difficoltà, un blocco, che può arrivare anche inaspettatamente all'interno di una vita altrimenti “tranquilla”, e si voglia allora capire cosa stia effettivamente accadendo, per poterlo superare e recuperare un proprio nuovo equilibrio. 

A volte invece chi inizia una psicoterapia riferisce di volerlo fare per “conoscere meglio se stesso”, e magari stare meglio nella propria quotidianità.

Ad ogni modo la/o psicologa/o psicoterapeuta, dopo una prima valutazione clinica, proporrà il percorso più opportuno, in modo da avviarsi positivamente verso una riduzione della sofferenza, a uno sviluppo delle risorse, ad un incremento del benessere personale e relazionale.

Per ogni percorso si concorderanno all'inizio le modalità, in particolare per quanto riguarda luogo, tempo, metodi e tecniche utilizzate. 

 

 

Come funziona la psicoterapia?

Le modalità di intervento in psicoterapia sono definite in relazione al tipo di orientamento adottato dal terapeuta, e ad un insieme di variabili che rimandano principalmente alle caratteristiche della problematica riferita dal paziente e alle caratteristiche del paziente (quali forza dell'Io, struttura di personalità, risorse disponibili o deficit, ecc., ma anche età, nel caso ad esempio di psicoterapia rivolta a bambini, o ad adolescenti, oppure ad adulti).

Esistono tuttavia degli elementi comuni ad ogni tipo di intervento psicoterapeutico (i cosiddetti “fattori comuni della psicoterapia”), alla base dei quali poniamo la capacità det terapeuta di costruire una buona relazione paziente-terapeuta, una relazione di fiducia e aperta all'ascolto attivo, al cui interno la psicoterapia possa svolgersi al meglio. 

Esistono poi alcuni elementi comuni a tutte le psicoterapie psicodinamiche, tra le quali troviamo ad esempio:

  • la centralità della esperienza inconscia del paziente (senza tuttavia trascurare anche l'esperienza conscia ed il mondo reale, con cui rimane in constante interazione dinamica), sulla quale si concentra l'ascolto e l'intervento, con una particolare attenzione ai movimenti transferali;
  • la possibilità quindi di promuovere l'esplorazione degli affetti e delle dinamiche inconsce, di cui non si è consapevoli, ma che influenzano le relazioni, i vissuti, i comportamenti. Tale esplorazione viene favorita dalle esplorazione dei derivati dell'inconscio, che passano attraverso le narrative dei pazienti, i loro sogni, le libere associazioni, i fenomeni transferali;
  • la possibilità di elaborare una formulazione psicodinamica del problema portato dal paziente, e cioè la possibilità di descrivere un quadro complessivo della situazione nei suoi diversi aspetti; quindi prestando attenzione non solo al problema attuale, ma anche alle origini evolutive della difficoltà, al significato del sintomo, ai conflitti inconsci posti alla sua base, alle difese disfunzionali che si attivano, alle modalità ricorrenti di reazione al problema o di interazione personale. Dovrà descrivere sia le aree di funzionamento ottimali della persona sia quelle in cui si registrano maggiori deficit o vulnerabilità, al fine di progettare un intervento adatto alla situazione complessiva portata; 
  • la possibilità di fornire interpretazioni dinamiche, cioè di “mettere in parola” l'esperienza conscia e i derivati dell'inconscio del paziente e delle forze dinamiche che li determinano. Ciò si costruisce attraverso le interpretazioni, o mettendo insieme i diversi elementi raccolti e favorendo nuovi insight, o validando quanto portato fino ad allora dal paziente, o fornendo nuovi elementi e nuove integrazioni di aspetti portati dal paziente, o fornendo elementi di chiarificazione, risignificazione ecc. Le interpretazioni di transfert sono un ulteriore elemento caratterizzante la pratica clinica in particolare psicoanalitica, e 
  • l'attenzione rivolta alle difese psichiche, processi inconsci e automatici che servono a difendersi da pensieri, sentimenti, emozioni che provocano angoscia, sofferenza disagio. Sono comuni a tutti gli esseri umani e svolgono una funzione importante e adattiva, possono tuttavia diventare disfunzionali e disadattive quando diventano eccessivamente rigide. Esse vanno pertanto avvicinate dal terapeuta con sensibilità e rispetto verso il bisogno di difesa che in quel momento la psiche del paziente ha, andando tuttavia quando necessario a favorire una progressiva elaborazione e superamento delle stesse se disfunzionali;
  • l'attenzione rivolta alla relazione tra paziente e terapeuta. La terapia si svolge non solo all'interno di una relazione, ma anche attraverso la relazione, che diventa quindi importante elemento nella cura. 

 

Può essere utile ricordare che nella psicoterapia psicoanalitica si fa riferimento non solo ai principali concetti elaborati da Freud, ma a tutta quella imponente elaborazione successiva, con costanti aggiornamenti e revisioni nella teoria, nella ricerca e nella pratica clinica. Ormai è passato più di un secolo dai primi lavori di Freud, e da allora la psicoanalisi e le psicoterapie psicoanalitiche è cambiata e cresciuta. L'approccio psicoanalitico è oggi molto ricco e vitale, molto più centrato sulla relazione, sulla costruzione in seduta di un cambiamento terapeutico che va creato insieme da paziente e terapeuta momento per momento, all'interno della relazione e del campo terapeutico bipersonale. Pur rimanendo ancora validi e fondanti alcuni concetti teorici di base, molti altri sono stati superati, rivisti, integrati, dalle nuove acquisizioni cliniche e della ricerca. E al posto dell'analista freddo e distante, immagine stereotipata e ormai quasi grottesca di un approccio arcaico e superato, troviamo ora un analista in grado di costruire nella relazione terapeutica insieme al paziente una nuova narrazione ed un cambiamento che porti alla ricerca di un nuovo senso condiviso e di un allagamento del pensabile e della pensabilità. 

 

Tra i possibili percorsi di psicoterapia, diversi per ambito di intervento e caratteristiche dei destinatari, ricordiamo:

- Psicoterapia per l'età adulta

- Psicoterapia per l'età evolutiva

- Psicoterapia centrata sulla genitorialità

 

 

 

 

 

    

Bibliografia

  • Bion W.R., “Apprendere dall'esperienza”, Armando Editore, Roma, 1996
  • Ferro A., “Nella stanza d'analisi”, Raffaello Cortina Editore, Milano, 1996
  • Foglio Bonda P., “Principi e tecniche di psicoterapia”, Franco Angeli, Milano, 1992 
  • Gabbard G.O., “Introduzione alla psicoterapia psicodinamica", Raffaello Cortina Editore, 2018
  • Galimberti U., “Dizionario di psicologia”, Utet, Torino, 1992
  • Lemma A., Target M., Fonagy P (2011), “Terapia dinamica interpersonale breve”, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2012
  • Luborsky L., Luborsky E. (2006), “La psicoterapia psicoanalitica”, Il Mulino, Milano, 2008