Dott.ssa Erika Debelli
Psicologa Psicoterapeuta
Contatti
Indirizzo
Telefono:
Email:
Via Domodossola 12
10145 Torino (TO)
Akoé Psicologia e Psicoterapia
P.IVA 10010440013

PSICOTERAPIA
Psicoterapia centrata sulla genitorialità
PSICOTERAPIA CENTRATA SULLA GENITORIALITÀ (PCP)
“Permettere ai genitori di ‘pensare i propri pensieri’ offre un autentico sostegno alla genitorialità e aumenta i legami libidici tra genitori e figlio proponendo loro strumenti di comprensione dei sintomi e delle difficoltà presentate dal bambino”.
(Nanzer, Knauer, 2012)
Diventare genitori è un lungo processo che coinvolge la coppia genitoriale non solo sul piano fisico, ma anche sul piano psichico.
Ogni genitore entra in relazione con il nuovo nato anche sulla base delle proprie passate esperienze infantili, delle relazioni di accudimento che ha sperimentato durante la sua infanzia, delle immagini che ha interiorizzato dei propri genitori, della rappresentazione della genitorialità che ha costruito dentro di sé, nel suo mondo interno.
La dimensione della genitorialità è presente sin dall'infanzia in ogni individuo (basti pensare ad esempio ai giochi in cui essa viene già rappresentata), ma si manifesta più compiutamente quando si attiva un progetto genitoriale, con il desiderio di avere un bambino, la conseguente gravidanza, la nascita e poi l'accudimento del bambino durante tutte le diverse fasi della crescita.
La relazione genitore-bambino inoltre si arricchisce di nuovi elementi portati anche dal bambino, elementi che vanno ad integrare le rappresentazioni interne genitoriali.
Ogni bambino, portando nella relazione la sua presenza e le sue caratteristiche di temperamento e di responsività agli stimoli fisici e psichici, aggiunge nuovi elementi nell'interazione e nel modo in cui il genitore lo percepisce, nonché nelle rappresentazioni interne che il genitore ha del bambino, dando vita quindi a quella peculiare e unica diade genitore-bambino.
Si attiva pertanto un complesso intreccio di proiezioni e introiezioni, tra aspetti reali e aspetti fantasmatici, che determina la particolare relazione che si va costruendo.
A volte però alcuni di questi aspetti fanno riferimento a parti non sufficientemente elaborate, a rappresentazioni interne della genitorialità disfunzionali, costrittive o anche patologiche, che non consentono di sostenere al meglio lo sviluppo del bambino e, con esso, della coppia genitoriale.
Oppure può accadere che gli elementi portati dal nuovo nato evidenzino una distanza tra la rappresentazione interna che i genitori hanno dentro di sé del bambino e gli aspetti concreti e reali con cui si trovano ad interagire.
Ad esempio potremmo avere una coppia genitoriale attenta, con buone capacità generali di accudimento, ma che si trova ad interagire con un figlio che, per sue caratteristiche biologiche e temperamentali, risponde in alcuni casi in modo eccessivo agli stimoli interni ed esterni che incontra, e quindi piange di più, urla di più di quanto i genitori si sarebbero aspettati, facendo sentire i genitori incapaci di contenerlo e di interagire positivamente, in quanto non riescono a “ritrovare” in lui quella rappresentazione interna inconscia del bambino calmo e tranquillo che si era si era strutturata dentro di loro. Ciò può dar luogo ad interazioni disfunzionali, in cui viene a mancare una adeguata sintonizzazione genitore-bambino, con conseguente aumento della sintomatologia e dei comportamenti problematici.
Oppure al contrario potremmo avere un bambino molto tranquillo con una coppia genitoriale che invece tende a proiettare su di lui i fantasmi della propria infanzia difficile, ad attribuirgli “colpe” o “desideri di riscatto” che in vario modo possono invece appartenere ad un conflitto della genitorialità del proprio passato infantile e a una relazione con i propri genitori non ancora sufficientemente elaborata, non superata, non consapevole. Ma le possibili interazioni genitori-bambino sono molte, e ognuna merita in ogni consultazione una attenta valutazione, che richiederà tempo ma che consentirà di coglierne ogni diversa sfumatura.
In tutti questi casi si può intervenire in modo efficace grazie alla psicoterapia centrata sulla genitorialità (PCP), che va a sostenere e favorire lo sviluppo di rappresentazioni più funzionali del mondo interno degli adulti, modificando il modo in cui essi rappresentano se stessi in quanto genitori e il modo in cui rappresentano il proprio figlio, al fine di ridurre le rappresentazioni disfunzionali, favorire la gestione dell'affettività, ridurre la sintomatologia e favorire uno sviluppo sereno e una relazione più armoniosa.
La Psicoterapia Centrata sulla Genitorialità (PCP): obiettivi e metodi
La psicoterapia centrata sulla genitorialità consente di intervenire sulle difficoltà di interazione tra genitori e bambino che possono essere il risultato sia di contenuti fantasmatici genitoriali disfunzionali (che vanno individuati e interpretati al fine di favorire il loro superamento ed una loro evoluzione verso contenuti più adattivi e integrati), sia delle disposizioni relazionali e temperamentali precoci del bambino, sia dell'impatto che le rappresentazioni genitoriali hanno sul funzionamento del bambino. L'intervento è quindi chiaramente e pienamente di tipo psicoterapeutico, di lavoro sul profondo, non è un intervento di tipo educativo o pedagogico.
I contenuti fantasmatici disfunzionali del genitore che interferiscono nella relazione con il bambino non sono necessariamente consapevoli. Può accadere che anche il più attento dei genitori si trovi in determinate circostanze alle prese con questi contenuti di cui non ha consapevolezza. Del resto ogni genitore entra nella nuova esperienza genitoriale con un proprio bagaglio da “figlio”, e non sempre è un bagaglio leggero. Può accadere quindi che il passato (ad esempio l'essersi sentito non visto dai propri genitori, o colpvevole, ecc.) vada ad indirizzare inconsapevolmente la nuova relazione in una direzione che non è la più utile allo sviluppo. Inoltre ogni bambino aggiunge, nell'interazione con il genitore e con le sue rappresentazioni fantasmatiche, la sua particolare modalità di risposta, dando luogo a sequenze interattive sintomatiche che possono segnalare gli elementi disfunzionali.
Tutte queste difficoltà spesso si manifestano nei bambini attraverso sintomi funzionali, attraverso lo sviluppo di disturbi comportamentali, disturbi nella relazione, regressioni, difficoltà nello svolgimento delle normali tappe evolutive, oppure attraverso vissuti di sofferenza, di inadeguatezza, di incompletezza nei genitori.
Quando il sintomo viene individuato e viene di conseguenza avviato il percorso di terapia, l'obiettivo che la psicoterapia centrata sulla genitorialità (PCP) persegue è quello di intervenire sulle rappresentazioni della genitorialità meno utili e adattive o più costrittive e limitanti presenti nel mondo interno degli adulti. Ciò significa che la PCP consentirà di intervenire proprio sul modo in cui i genitori rappresentano se stessi in quanto genitori e sul modo in cui rappresentano e percepiscono il bambino. Ciò significa anche che il lavoro sarà svolto ad un livello profondo, interrogandosi e interrogando il mondo interno del genitore, e sarà quindi ben lontano dagli interventi di “educazione” al lavoro del genitore, interventi più di superficie e meno in grado di favorire e in alcuni casi non in grado di sostenere cambiamenti stabili e persistenti nel tempo.
La possibilità di stabilire un legame, un ponte, tra il passato infantile del genitore ed il presente attuale da adulto che egli sta vivendo con il proprio bambino, e la possibilità di interpretarlo, consente al genitore di integrare nuovamente nel proprio mondo interno e nel proprio spazio intrapsichico alcuni elementi che invece prima venivano inconsapevolmente proiettati sul figlio e sulla relazione, e ciò può favorire lo sviluppo dei rispettivi processi di individuazione.
A chi si rivolge la psicoterapia centrata sulla genitorialità?
Diventare genitori è un percorso naturale, ma non per questo semplice. Sono tante, come abbiamo visto, le possibili distorsioni nella rappresentazione di sé come genitori, o nella rappresentazione del figlio, o nella interazione tra queste rappresentazioni. E non sono dovute ad una “colpa” o “responsabilità” di qualcuno quanto, più spesso, all'attivarsi di aspetti inconsci che agiscono al di là della nostra consapevolezza, il più delle volte legati ad elementi antichi, risalenti ad esempio all'infanzia del genitore stesso. Sono tante quindi le situazioni in cui la psicoterapia centrata sulla genitorialità può essere utile per ripristinare una armoniosa interazione tra bambino e genitore, alla luce di rappresentazioni di sé e del bambino più adattive e funzionali.
La psicoterapia centrata sulla genitorialità (Nauzer, Knauer, 2012) si può rivolgere principalmente a:
BIBLIOGRAFIA