Dott.ssa Erika Debelli
Psicologa Psicoterapeuta
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"Non possiamo cambiare neppure una virgola del nostro passato, né cancellare i danni che ci furono inflitti nell’infanzia. Possiamo però cambiare noi stessi, “riparare i guasti”, riacquisire la nostra integrità perduta. Possiamo far questo nel momento in cui decidiamo di osservare più da vicino le conoscenze che riguardano gli eventi passati e che sono memorizzate nel nostro corpo, per accostarle alla nostra coscienza. Si tratta indubbiamente di una strada impervia, ma è l’unica che ci dia la possibilità di abbandonare infine la prigione invisibile – e tuttavia così crudele – dell’infanzia e di trasformarci, da vittime inconsapevoli del passato, in individui responsabili che conoscono la propria storia e hanno imparato a convivere con essa”
(Alice Miller)
Il termine “trauma” deriva etimologicamente dal greco "τραῦμα" (trauma), che significa "ferita", "rottura" o “trafittura”.
E l'evento traumatico segna effettivamente una “rottura” da più punti di vista: segna una rottura nel flusso di vita quotidiana dell'individuo, segna una rottura nel tempo soggettivo, per cui esiste un tempo “prima” e un tempo diverso “dopo” l'evento, un'esperienza di Sé prima dell'evento e un'esperienza e una percezione di Sé anche molto diversa dopo l'evento. Si potrebbe perdere il senso del fluire della propria esperienza, con possibili esiti psicopatologici che necessitano di cura e attenzione.
I disturbi correlati a trauma
Secondo il DSM-5-tr è possibile distinguere tra diversi disturbi correlati al trauma. Possiamo ricordare tra i principali:
- il Disturbo Acuto da Stress: è un disturbo che si sviluppa entro 3 giorni dall'esposizione diretta o indiretta all'evento traumatico, e dura al massimo un mese. Si manifesta con reazioni di stress acuto, quali ricordi intrusivi, flashback, alterazione del tono dell'umore, con umore negativo persistente, depressione o tristezza, evitamento di stimoli che ricordano l'evento traumatico, sintomi dissociativi, alterazione nella reattività e iperattivazione. Se i sintomi durano per più di un mese è necessario valutare se si stia sviluppando un PTSD.
- Il Disturbo dell'Adattamento: è un disturbo che si manifesta entro tre mesi dall'esposizione all'evento traumatico e non oltre i sei mesi dalla sua cessazione. Provoca risposte emotive e/o comportamentali disadattive, con una sofferenza clinicamente significativa, umore depresso, preoccupazione, ansia, e causa alterazione nel funzionamento sociale, personale e lavorativo. Può essere causato da un singolo evento stressante (es. perdere il lavoro) o dal concatenarsi di più eventi (es. problemi di salute e di lavoro), o da una particolare fase evolutiva (es. inizio di un nuovo lavoro o pensionamento), o dal perdurare di una situazione (es. malattia cronica).
- Il Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD): è un disturbo che si manifesta a seguito dell'esposizione diretta o indiretta (es. come testimoni o osservatori) ad eventi traumatici o stressanti che hanno comportato una minaccia grave per la propria o altrui incolumità o sopravvivenza fisica o psicologica. Si manifesta con sintomi intrusivi (es. flashback, immagini intrusive dell'evento, ecc.), di evitamento (es. evitare stimoli che possano in qualche modo ricordare l'evento, quali luoghi, persone, eventi, ecc.), alterazioni del tono dell'umore (es. tono dell'umore depresso, ansia, ecc.), alterazione nella reattività e attivazione psicomotoria. I sintomi sono particolarmente invalidanti e compromettono il funzionamento dell'individuo nella quotidianità.
- Il Disturbo da Lutto Prolungato: è un disturbo che si manifesta quando il processo del lutto supera per intensità e durata quello del lutto fisiologico. Si tratta di un lutto caratterizzato da una intensa sofferenza, una difficoltà ad accettare la perdita, nostalgia persistente, sensazione di essere “vuoti” e distaccati dalle altre persone, con una sofferenza persistente e pervasiva che dura oltre i 12 mesi, con conseguente compromissione del funzionamento quotidiano dell'individuo.
Diagnosi e psicoterapia
Per poter formulare una diagnosi di un disturbo correlato a stress, è necessario attenersi a precise indicazioni diagnostiche, formulate dal DSM-5-tr.
Ogni individuo può rispondere in modo soggettivo all'evento traumatico o stressante, è pertanto necessario che lo psicoterapeuta effettui una corretta valutazione diagnostica per poter strutturare un intervento mirato ed efficace.
L'intervento di psicoterapia è fondamentale per ricostruire quella continuità che si è interrotta, per ristabilire un senso di Sé sicuro, per riattivare le risorse e favorire l'elaborazione del trauma.
È necessario che chi subisce un trauma possa ricostruire e successivamente elaborare la storia del trauma e di Sé nel trauma, per “tenere insieme il fluire della propria esperienza; il come si era prima del trauma, come si era diventati nella vicenda traumatica e come si potrà essere dopo” (Reale, 2011, pag.50). Il fluire della propria esperienza, quindi, si può così aprire finalmente alla speranza, ad un nuovo “dopo”.
BIBLIOGRAFIA
Il presente articolo è puramente informativo e non sostituisce la diagnosi di uno specialista. I contenuti sono descrittivi e rappresentano solo una breve e non esaustiva sintesi di alcuni aspetti clinici coinvolti nel disturbo.