Dott.ssa Erika Debelli
Psicologa Psicoterapeuta
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“Una volta, durante la mia analisi con lui, Bion affermò: “Scopo dell’analisi è aiutarci a ricordare quello che noi abbiamo dimenticato ma che non ci dimentica – in modo da poterlo dimenticare!”.
(J. S. Grotstein, 2009)
Con il termine “psicoterapia psicodinamica” ci si riferisce a quell’insieme di psicoterapie che si occupano dell’esplorazione e dell’intervento sulle dinamiche psichiche, cioè su quell’insieme di processi psichici in interazione reciproca che sono alla base del comportamento, della personalità, del pensiero, del benessere o della sintomatologia di un individuo.
Le terapie psicodinamiche hanno avuto origine a partire dalle pionieristiche intuizioni del padre della psicoanalisi, Sigmund Freud, e si sono poi sviluppate in diverse correnti che, partendo proprio dalla scoperte freudiana dell’inconscio e dei processi dinamici coinvolti nella psiche, hanno dato il via a diverse scuole e modalità di intervento.
Tra le psicoterapia psicodinamiche naturalmente un posto di rilievo è quello occupato dalla psicoterapia psicoanalitica, che deriva le sue modalità di esplorazione e di intervento in modo più diretto dalle iniziali teorizzazioni freudiane.
Tuttavia è importante ricordare che, a partire dalla nascita della psicoanalisi fino ad oggi le terapie psicodinamiche, e soprattutto la psicoterapia psicoanalitica, si sono sempre evolute e aggiornate, integrandosi con le più recenti scoperte, fino ad includere i più attuali sviluppi in diversi ambiti, dal mondo delle psicoterapie relazionali a quello delle neuroscienze.
Ciò consente oggi alla psicoterapia psicodinamica, e alla psicoterapia psicoanalitica in particolare, di offrire delle risposte sempre più puntuali e risolutive alle problematiche che l’individuo può incontrare nel corso della sua vita.
Cosa caratterizza la psicoterapia psicodinamica?
Rispetto agli altri tipi di intervento (quali ad esempio la psicoterapia cognitivo-comportamentale, le terapie centrate sul corpo, ecc.), la psicoterapia psicodinamica si caratterizza principalmente (ma non solo) per i seguenti aspetti:
a. Enfasi sull'esplorazione di motivazioni inconsce, sentimenti, fantasie, desideri, ecc.
Il primo elemento che caratterizza in particolar modo le psicoterapie psicodinamiche è la maggiore attenzione rivolta alla esplorazione di motivazioni inconsce, sentimenti, fantasie, desideri. Questi sono alla base della personalità, del comportamento, dell’umore, e in generale del modo di “stare al mondo” e di rispondere ad esso di ogni persona, e quindi sono anche alla base del lieve disagio, o della sofferenza più profonda o della sintomatologia presentata dalla persona.
Ma come si può esplorare quanto è prevalentemente inconscio e di cui non si è consapevoli?
Tra le modalità di esplorazione previste dalle psicoterapie psicodinamiche, un posto importante è ricoperto dalle libere associazioni, grazie alle quali la persona in terapia viene incoraggiata a “dire tutto quanto gli passa per la testa”, anche se questo può sembrare non attinente, non appropriato, non educato, non accettabile socialmente. Le libere associazioni consentono di indagare il flusso associativo inconscio ed il funzionamento psichico della persona. A volte possono emergere pensieri, emozioni, fantasie che al paziente possono a prima vista apparire strani o sbagliati, eppure avranno la loro utilità che sarà scoperta nel corso del lavoro. Il paziente può in ogni caso sentirsi al sicuro nell'esprimere i suoi pensieri, in quanto lo psicoterapeuta sospende il giudizio e mantiene un assetto non giudicante. Lo psicoterapeuta infatti rivolge sempre una attenzione partecipe e assolutamente non giudicante a quanto portato dalla persona che a lui si rivolge.
Eppure, nonostante l'ascolto libero e non giudicante del terapeuta, il paziente potrebbe provare del disagio. Del resto sappiamo che è normale che nelle relazioni più intime (e tra queste rientra anche quella con lo psicoterapeuta) ci si senta un po’ a disagio e preoccupati nello svelarsi, preoccupati anche per la reazione che il mostrare alcuni aspetti di sé può indurre nell’interlocutore.
Ma proprio questo insieme di pensieri e reazioni può darci ulteriori elementi nell’esplorazione dell’inconscio. Saranno tutti elementi importanti per costruire un percorso che, anche attraverso d esempio l’analisi del transfert e del controtransfert, consentirà di osservare quanto accade nella seduta tra paziente e terapeuta, quanto accade all'interno della relazione in seduta, come si manifestano all’interno della relazione le dinamiche psichiche o il riattualizzarsi di aspetti del passato, e ciò consentirà man mano di aprire nuove prospettive o di gettare ponti tra quanto il paziente porta in seduta, le difficoltà per cui si è recato in terapia, come queste si manifestano attualmente, come esse si sono create e consolidate nella sua storia passata, e così via.
b. Significato dei sintomi
La psicoterapia psicodinamica e la psicoterapia psicoanalitica esplorano i sintomi e soprattutto il significato dei sintomi. Non mirano pertanto alla semplice riduzione del sintomo presente (che in assenza di una completa comprensione del suo significato rischia di ritornare poi in breve tempo ad interferire con la vita della persona in altro modo, con altri sintomi e modalità), ma mirano ad una più attenta e completa analisi della storia del sintomo, di come si è manifestato, di come si è sviluppato, e soprattutto del significato che esso ha all’interno dell’economia psichica dell’individuo, in modo da poter attivare poi un cambiamento più profondo, e non limitatamente al sintomo attualmente presentato.
Agendo su tutto ciò è possibile ottenere risultati più stabili e duraturi nel tempo, in quanto non ci si limita al disturbo attuale, o alla riduzione del sintomo che attualmente si manifesta, ma lo si colloca all’interno di una visione d’insieme più completa, che prende anche in considerazione ad esempio il fatto che il sintomo possa essere stato attivato da situazioni della vita presente che in qualche modo si ricollegano e rievocano vissuti ed esperienze sperimentate nel passato dell’individuo. Le esperienze ed i vissuti del passato, anche non consapevoli, possono infatti avere effetti persistenti sulla costruzione del Sé, sulla percezione di sé e degli altri, e sul modo di rispondere agli eventi, sulle modalità di relazione, ecc.. Spesso però tali percezioni o vissuti rimangono al di fuori della consapevolezza e quindi agiscono in modi non comprensibili dal soggetto. O almeno non comprensibili finché non si inizia ad esplorarli e a ricondurli all’interno della consapevolezza e di una visione più integrata, che consente di affrontare e superare la sintomatologia e di rivolgersi al mondo con una visione più completa e più adattiva di sé e degli altri, e con maggiori risorse psichiche.
Perché rivolgersi alla psicoterapia psicodinamica?
La psicoterapia psicoanalitica consente di andare oltre il sintomo attuale e di esplorare le proprie dinamiche psichiche in modo da risignificare il sintomo, in modo da intervenire su alcuni aspetti di patologia, in modo da riportare nella sfera della consapevolezza quanto prima agiva in modo non consapevole e provocava vari gradi di disagio o di sofferenza.
Consente quindi una ristrutturazione più profonda e completa degli aspetti disfunzionali della personalità e consente di ottenere quindi dei cambiamenti positivi più stabili e duraturi nel tempo rispetto ad altre modalità di intervento che invece tendono ad agire a livelli meno profondi o si limitano alla sola riduzione del sintomo attuale.
Chi si rivolge ad un intervento di psicoterapia psicoanalitica sceglie quindi un percorso di esplorazione del profondo che richiede una buona capacità di introspezione e di riflessione psicologica di base, nonché una buona motivazione che sostenga il soggetto nell’esplorazione degli aspetti a volte anche non graditi del Sé.
Qualora non ci siano le condizioni per un intervento di questo tipo è possibile comunque scegliere insieme al terapeuta altri percorsi che meglio rispondono alle esigenze del paziente, alla sua struttura di personalità, al problema portato, alle sue risorse. Si può in questi casi rivolgersi a interventi che si sviluppano a livelli meno profondi (ad esempio terapia di sostegno o consulenza) o attraverso altre modalità di intervento che si focalizzano maggiormente sulla riduzione della sola sintomatologia attuale, senza indagarne l’origine o il significato.
Naturalmente i risultati ottenibili con le diverse modalità di intervento saranno di tipo diverso, è sarà compito del terapeuta individuare per ogni singolo paziente il tipo di percorso più adeguato ed efficace in base alla richiesta portata, dando piena spiegazione di tutti quegli aspetti e nozioni che consentiranno al paziente di esprimere un consenso informato e consapevole all'intervento proposto.
Il lavoro sul profondo rimane comunque il tipo di intervento di elezione per avviare una risignificazione e ristrutturazione più complessa e duratura degli aspetti del sé e della personalità, e quindi per conseguire un livello di benessere più stabile e duraturo nel tempo, consentendo all’individuo di ricominciare a vivere senza più la “dittatura” del sintomo e del disagio. Perché, come ci ricorda Jacques Lacan, “la psicoanalisi è un’opportunità, un’opportunità di ripartire”.
BIBLIOGRAFIA