BACK TO SCHOOL! - Consigli per l'inizio della scuola

Mancano ormai solo pochi giorni. L’estate sta volgendo al termine e insieme alle prime piogge arriva un pensiero che ormai non si affacciava così compiutamente alle nostre menti da mesi: il pensiero della scuola.

Emozioni contrastanti si muovono, si confondono, e sfumano una nell’altra: la gioia di rivedere i compagni di classe, la curiosità di sperimentarsi in un nuovo percorso scolastico, ma anche l’ansia per il rientro a scuola, la paura di non finire i compiti delle vacanze, o il timore di non essere capaci. Tutte emozioni che fanno il paio con quelle che, specularmente, si attivano nei genitori mentre osservano i propri figli in questo periodo di fine estate. 

Il rientro a scuola può essere un momento critico per molti bambini e ragazzi.

Dopo mesi di libertà sperimentate nel rassicurante alveo familiare, arriva il momento di ritornare ad orari, compiti, impegni, e alle più complesse relazioni con i pari e con gli insegnanti. Le emozioni che di conseguenza si attivano hanno bisogno di essere riconosciute e condivise con i genitori, per essere gestite al meglio, senza farsi travolgere da esse, ma facendo in modo di offrire loro un contenimento e un nuovo significato in una ottica di cambiamento, di costruzione, di crescita.

I bambini, soprattutto se molto piccoli, potrebbero ancora non avere gli strumenti per gestire le piccole quote d’ansia che si attivano con il rientro a scuola. I genitori, e spesso anche gli insegnanti, svolgono in questi casi un ruolo fondamentale, perché possono accogliere la paura o l’ansia del bambino, senza minimizzarla. È importante ascoltare quello che il bambino sperimenta, le sue sensazioni, le sue paure, le sue fantasie, e creare uno spazio condiviso in cui emozioni ancora confuse possano trovare un’area di pensabilità e di contenimento e possano così iniziare a trasformarsi e a fare meno paura.

 

Per aiutare i bambini o i ragazzi ad affrontare al meglio il rientro a scuola ci sono numerose cose che i genitori possono fare, tra le quali:

 

1.     Recuperare gradualmente le routine che si seguivano prima delle vacanze.

Dopo mesi in cui ci si è svegliati tardi, andando a dormire fuori orario, o non rispettando i tempi dei pasti, sacrificati in nome delle gite o delle nuotate al mare, è difficile pensare che si possa di botto riprendere la routine quotidiana pre-vacanziera. Se tale drastico cambiamento viene richiesto ai bambini, è presumibile attendersi una reazione caratterizzata da confusione, da disorientamento, da emozioni difficili da gestire. I bambini hanno bisogno di routine che aiutino a dare un significato e una prevedibile regolarità al mondo, e che diano un contenimento alle loro emozioni, e i genitori devono introdurli alle routine per loro più congeniali.

Nel momento in cui si avvicina la ripresa della scuola è quindi necessario che i genitori impostino un graduale ripristino delle normali routine, con almeno una settimana di anticipo.

È consigliabile riprendere in modo graduale i vecchi orari, in modo che anticipando un po’ per volta il risveglio si ripristini il corretto ciclo sonno-veglia.

È consigliabile inoltre riprendere un’alimentazione quotidiana di nuovo sana e gestita in orari abituali.

È opportuno riproporre gradualmente le consuete alternanze tra orari di gioco e orari dei compiti, per favorire un ripristino delle normali capacità di attenzione e di esecuzione del bambino.

 

2.     Parlare insieme della ripresa della scuola.

Uno spazio di condivisione tra genitori e bambino, in cui parlare di cosa ci si aspetta al rientro a scuola e delle emozioni che si attivano, è uno spazio importante che può offrire contenimento alle paure, dare un più ampio significato agli eventi, e può consentire di dare una lettura positiva a quanto si sta per affrontare. È utile ad esempio parlare delle amicizie nuove o ritrovate, o degli aspetti di scoperta e di positiva sorpresa che accompagnano l’apprendimento. Naturalmente senza negare eventuali paure che il bambino può riferire, e offrendo anche a questi aspetti il necessario ascolto.

 

3.     Se possibile, organizzare una visita alla scuola prima della ripresa scolastica.

Vedere concretamente gli ambienti scolastici, anche se solo dall’esterno dell’edificio, può essere utile soprattutto per chi deve inserirsi per la prima volta in una struttura. Ovviamente non si tratta di un “tour architettonico”, ma di una visita che permetta di dare una coloritura emotiva più gestibile a qualcosa di ignoto e, in quanto tale, ancora temibile: si tratta quindi di condividere le emozioni che si attivano di fronte a spazi più ampi, ad ambienti sconosciuti, ai nuovi percorsi per raggiungerli, ad esperienze scolastiche che sono ancora tutte da scoprire, rendendole in qualche modo già più familiari. Qualora non fosse possibile effettuare una visita della struttura, può rivelarsi utile anche solo una narrazione condivisa con il bambino da parte del genitore di ciò che il bambino presumibilmente troverà (ad esempio in termini di spazi ampi, orari definiti, momenti in cui sarà necessario stare ad ascoltare in classe e momenti in cui nell’intervallo si potrà stare con gli amici, ecc.)

 

4.     Organizzare in anticipo il primo giorno di scuola.

È importante non arrivare impreparati al primo giorno di scuola, e ciò vale sia per i bambini che per i genitori. Se ciò è infatti assodato per quanto riguarda i bambini (sappiamo tutti che dovrebbero aver finito i compiti per le vacanze prima del rientro a scuola), non dobbiamo dimenticare che anche i genitori hanno i loro “compiti”, di tipo più organizzativo. I genitori dovrebbero infatti informarsi (compatibilmente con le capacità organizzative di ciascuna scuola) sugli orari scolastici, sugli impegni soprattutto dei primi giorni di scuola, su quanto richiesto (in termini di orari e modalità di accompagnamento e ripresa dei bambini, materiali da reperire, ecc.). Avere maggiore consapevolezza di quanto si potrà verificare su un piano organizzativo consente di muoversi con maggiore tranquillità tra gli inevitabili imprevisti che sempre accompagnano il rientro a scuola. Conoscere in anticipo eventuali cambiamenti di orari e routine scolastiche consente inoltre di comunicarli per tempo anche al bambino, che così potrà inserirli nelle sue routine ed avere una maggiore e più rassicurante sensazione di positivo controllo all’interno di un orizzonte più prevedibile.

 

5.     Preparare tutto il necessario per il primo giorno di scuola la sera prima.

Anche routine quotidiane come alzarsi, fare colazione e vestirsi possono subire le interferenze dettate dall’ansia del primo giorno di scuola. Un po’ di paura, magari espressa attraverso un po’ di mal di pancia che allunga i tempi di preparazione, può creare ulteriore agitazione non solo nel bambino, ma anche nel genitore che deve conciliare i diversi tempi, rischiando così che si crei un circolo vizioso di agitazione. Scegliere gli abiti e preparare lo zaino la sera prima consente di ridurre i rischi di imprevisti. Farlo insieme al bambino consente di fargli sentire di avere il controllo su quanto gli sta per accadere e di sentirsi meno in balia “dell’ignoto”. E consente così di evitare che la normale ansia del primo giorno di scuola, con gli inevitabili imprevisti, diventi una incontenibile paura di fare tardi, di non essere pronto, di non essere all’altezza.

 

6.     Avere un atteggiamento positivo nei confronti della scuola.

I bambini tendono a dare un significato al proprio mondo attraverso le emozioni e le letture della realtà che i genitori offrono loro. Se trovano un genitore agitato, nervoso, spaventato dall’inizio del nuovo anno scolastico, è più probabile che si aspettino che la scuola sia qualcosa di veramente temibile e di cui avere paura. Offrire invece loro una visione positiva della scuola, sottolineandone le potenzialità, gli aspetti di condivisione, di gioco, di scoperta, di relazioni positive con compagni nuovi o ritrovati, consente ai bambini di avvicinarsi alla scuola in modo più sereno.

 

7.     Parlare di quello che si sente, anche delle emozioni negative.

È innegabile che un po’ di paura sia da mettere in conto al primo giorno di scuola. E non solo nei bambini, ma anche nei genitori. Ed è importante che se ne possa parlare. Bambini e genitori possono esprimere ad esempio la tristezza per la fine delle vacanze, per il fatto di non poter trascorrere più intere giornate insieme, o di dovere stare lontani l’uno dall’altro per così tante ore. Poterne parlare consente di imparare a riconoscerle, ad accoglierle e a gestirle, grazie alla guida e alla condivisione dell’adulto. Parlarne consente inoltre di normalizzarle, e consente al bambino di non sentirsi l'unico in balia di emozioni forti. Consente di dare inoltre una dimensione temporale chiara, con la previsione condivisa e discussa di ritrovarsi insieme a fine giornata scolastica o lavorativa, invece di lasciare i bambini alle prese con emozioni forti che non sembrano avere una fine.

 

8.     Accompagnare i figli a scuola il primo giorno di scuola.

Per i più piccoli, lo sappiamo tutti, è importante avere il genitore al proprio fianco in un momento importante come il primo giorno di scuola, ed è quindi bene organizzarsi per esserci. Ma per i ragazzini che iniziano a sperimentare le proprie autonomie l’essere accompagnati potrebbe essere visto come un tentativo di essere trattenuti ad un livello troppo “infantile”, e può essere quindi vissuto come qualcosa di disturbante. È importante quindi chiedere ai figli più grandi e che hanno già maturato le necessarie autonomie se desiderano essere accompagnati o meno. In questo caso è importante che non sia l’ansia del genitore che non riesce ancora a separarsi dal figlio a porsi come ostacolo su un normale percorso evolutivo e di autonomia del ragazzino.

 

9.     Lasciarli andare.

“Lasciare andare” i bambini quando sono a scuola non equivale ad abbandonarli, anche se alcuni genitori possono sperimentare un po’ di tristezza e ansia. Significa essere consapevoli che si trovano in un fondamentale ambiente di crescita e apprendimento, e in un contesto sano. Significa che i genitori hanno fornito ai propri figli un bagaglio di insegnamenti, di affetti, di norme di comportamento, di abitudini che li accompagneranno anche in quelle ore in cui non avranno i genitori al loro fianco. Significa avere la consapevolezza che il legame tra genitori e figli non subirà danni da questa temporanea separazione e che le immagini interiorizzate dell’altro continueranno ad essere presenti e attivamente in relazione. E sulla base di tutte queste consapevolezze i genitori possono prendere il coraggio di “lasciarli andare”, di affrontare il momento del distacco quando il bambino sta per varcare la soglia della scuola in modo positivo: sapendo di affidarlo in buone mani e comunicando anche al bambino questa certezza, in modo che glossano sentirsi accolto in buone mani. 

 

 

Anche il mondo della scuola dunque, come il resto della realtà, viene conosciuto dai bambini principalmente attraverso lo sguardo che i genitori rivolgono ad esso. Per questo i preparativi per un buon inizio anno scolastico non possono riguardare solo i bambini, ma devono coinvolgere anche i genitori. Ed in particolare devono interessare le emozioni che si attivano su entrambi i versanti, sia nei figli che nei genitori, che devono essere condivise ed elaborate insieme.

In alcuni casi la normale ansia legata all’inizio della scuola potrebbe essere superiore a quanto ci si attenderebbe, e ciò può accadere per diversi motivi. Può essere difficile ricominciare nel caso siano presenti altre problematiche di tipo psicologico nel bambino (es. disturbo fobico, disturbo depressivo, ecc.), o se egli sta affrontando eventi di vita stressanti (es. la separazione dei genitori), o se ha vissuto un contesto scolastico poco protettivo negli anni precedenti (es.  episodi di bullismo). In questi casi è consigliabile rivolgersi ad un professionista per superare al più presto e con il minor disagio possibile il momento di difficoltà.

Nel resto dei casi è invece possibile aspettarsi che, al di là di una fisiologica quota d'ansia non invalidante, un buon rientro a scuola si può costruire insieme, nell'interazione genitori-figli, offrendo l'opportuno ascolto e spazio di condivisione alle emozioni che si attivano.


Buona scuola a tutti, studenti e genitori!