PERCHÉ LA PSICOTERAPIA È DAVVERO “COOL”?

Perché la psicoterapia è davvero “cool”? Ce lo spiega Margarita Tartakosvky in un articolo pubblicato su di PsychCentral, presentando la campagna “#therapyiscool, A Mental Health Action Campaign”, promossa da Christina Iglesia contro lo stigma ancora esistente sul disturbo psichico. Per poter pensare oltre lo stigma, è stata scelta la parola "cool" non a caso. E la discussione non può che partire proprio da un primo distinguo tra disturbo fisico e disturbo psichico, che mette in luce proprio questo forte stigma:

 

«Quando qualcuno combatte con una malattia fisica, diciamo: “Devi andare da un medico, altrimenti non può che peggiorare.” Quando qualcuno combatte con un disturbo psichico, diciamo: “Devi smettere di lamentarti, non è così grave!”.

Quando qualcuno combatte con una malattia fisica, diciamo: “Sono così felice che tu abbia trovato la cura che ti serviva!”. Quando si tratta di un disturbo psichico, diciamo: “Perché mai dovresti vedere uno psicoterapeuta?”

Quando qualcuno combatte con una malattia fisica, diciamo: “La guarigione richiede il suo tempo, quindi concediti il riposo necessario”. Quando si tratta di un disturbo psichico, diciamo: “Perché sei ancora depresso? Datti una mossa!”.

Quando qualcuno combatte con una malattia fisica, diciamo: “Devi fermarti e cercare un aiuto competente”. Quando si tratta di un disturbo psichico, diciamo: “Devi sforzarti, e smettere di essere così ansioso!”.»

 

Spesso infatti i disturbi che riguardano la sfera psichica vengono considerati non come reali malattie, ma quasi come fossero solo frutto di una “mancanza di volontà”, di un inutile “lamentarsi” o “piangersi addosso”, o di qualcosa di cui la persona stessa è in qualche modo responsabile.

Eppure non penseremmo mai di dire ad una persona con un disturbo fisico (che si tratti di influenza, o di un disturbo cardiaco, o di diabete, o un semplice mal di denti) che è responsabile del suo star male, o che deve sforzarsi di stare meglio, o che se vuole può uscirne da sola basta che si impegni, o che non sono necessari i farmaci o le visite specialistiche per guarire.

Lo stigma relativo ai disturbi psichici è ancora elevato, ed è lo stesso che porta molti pazienti a non raccontare ad amici e parenti di essere in terapia. Eppure queste stesse persone raccontano senza problemi di essere andati dal dietologo, o di aver iniziato un corso di yoga, o di aver fatto un impianto dentale.

È necessario però riuscire a fare un passo oltre lo stigma per poter pensare veramente alla salute.

I meccanismi di negazione ed evitamento del disturbo non aiutano a superarlo.

Fare finta di non avere il diabete non aiuta a gestirlo; le visite specialistiche regolari, l’alimentazione corretta, il moto e l’insulina sì, aiutano a gestirlo. Allo stesso modo fare finta di non avere la depressione non aiuta a gestirla; rivolgersi ad uno specialista e iniziare una psicoterapia sì, aiuta a gestirla. E così come non ci si può sentire in colpa se il diabete non “guarisce da solo mettendoci un po’ di buona volontà”, allo stesso modo non ci si deve sentire in colpa se la depressione non “guarisce da sola mettendoci un po’ di buona volontà”. In entrambi i casi è necessario rivolgersi a chi ha le competenze per curare il disturbo e aiutare la persona a stare meglio.

 

Quindi, ritornando alla domanda iniziale proposta su PsychCentral: perché la psicoterapia è davvero “cool”?

 

«“La terapia è una delle poche occasioni in cui si è incoraggiati ad esplorare ed esprimere il proprio Sé autentico, consentendo connessioni personali più profonde e maggior impegno nella vita”, afferma Iglesia.

La psicoterapia non solo aiuta a trattare efficacemente i disturbi psichici, ma è anche un’esperienza inestimabile che favorisce la crescita personale per chiunque sia aperto ad essa.»

 

Ma se ancora qualcuno sentisse qualche forma di vergogna per aver pensato di rivolgersi alla psicoterapia, è possibile sottolineare con Iglesia come il fatto di richiedere una terapia sia in realtà un segno di forza, non di debolezza.

 

«“La terapia richiede partecipazione attiva e impegno, con un focus sull’identificazione degli ostacoli, e spesso ci impone di affrontare cambiamenti difficili”, afferma Iglesia.

“Vivere negando o evitando richiede uno sforzo limitato, mentre svelarsi per elaborare le emozioni difficili e gli eventi della vita in terapia è qualcosa di coraggioso, e dovrebbe essere visto come tale dalla società”.»